tag:blogger.com,1999:blog-4480552381145928461.post3461555250918859305..comments2023-04-18T14:50:47.312+02:00Comments on dalomb: Miss Italia 2009. Io c'ero. The complete.Dalombhttp://www.blogger.com/profile/13124102280357062045noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-4480552381145928461.post-60952247427940800462009-09-25T11:34:59.764+02:002009-09-25T11:34:59.764+02:00Credo di aver letto ciò che hai scritto per quello...Credo di aver letto ciò che hai scritto per quello che voleva essere: una constatazione. Non l'ho minimamente preso come un inno allo showbiz. <br /><br />Un esempio che uso sempre è quello di Second Life. Per molte persone la "seconda" vita virtuale è migliore di quella "reale". Come dar loro torto? Cosa pesa di più (cioè: cosa regala più emozioni), sempre sulla famosa bilancia, tra una vita dove sei strafiga/o, piena di corteggiatori e di relazioni in generale, vivi in un castello che ti sei fatto da solo, ecc. ecc. e quell'altra (vita vera?) dove sei sempre e solo la solita cozza/cefalo, fai un lavoro di merda, vivi in un palazzo di periferia a Milano o chessòio, ecc. ecc.? <br /><br />Il tuo argomento è validissimo. E che sia lo stesso di Riccardo trovo lo avvalori, non che lo sminuisca. Il tuo è intellettuale. Il suo di pancia. Ma la potenza è la stessa. <br /><br />Ho più volte ripetuto che non ho risposte. L'unica che ho dato, attraverso il racconto di Teresa, è che le persone possono "salvarsi" dalla parcellizzazione dell'individuo-massa che consegna le chiappe dei soggetti deboli (i tanti Riccardo che noi siamo) ai cazzi di chi ha il potere, economico o mediatico è la stessa cosa, è forse nel recupero di una dimensione collettiva, comunitaria, del tutto perduta. La dimensione di Teresa, appunto. Per cui i soggetti , pur restando individui, operano in una dimensione collettiva. <br /><br />L'individualismo sfrenato di questi anni ha solo creato una dimensione da giungla (vedi ad esempio cosa è diventato il lavoro...) in cui necessariamente vince sempre e solo il più forte. I Berlusconi e Lele Mora di turno. Ma insieme a loro tanti altri, a destra e a sinistra, se vogliamo buttarla sulla politica. <br /><br />Penso che la tv sia effettivamente un'ancora di salvezza per tantissimi. Così come penso che "l'immobilità e passività casalinga" rientrino nei canoni di questo tempo. Dove l'individuo completamente solo non ha il tempo per organizzarsi il lavoro, la famiglia, la giornata, la spesa, i rapporti, ecc. ecc e la sera anche gli eventi (personali) cool. Finisce per stendersi sul divano, davanti alla tv. Sfiancato. <br /><br />Ma i miei non sono giudizi, opinioni, da "esterno". La partita è tutta mia, non a caso l'etichetta di questo post è "Vous êtes embarqués" famosa frase di Pascal. Siamo tutti imbarcati, senza isole a cui approdare, senza bussole a cui far riferimento, come racconta bene Hans Blumemberg nel bellissimo "Naufragio con spettatore".<br /><br />Io, come te, come Riccardo. Solo che ognuno cerca di darsi un propria direzione visto che non ne esiste una comune.<br /><br />Per me la tv in sé non significa niente. Il valore che incarna è un valore per assenza. Siccome manca altro, c'è lei e quello che lei permette di sognare, e soprattutto, sperare. Che poi sia tutta finzione poco cambia. Tra la finzione e il niente la scelta è facile.<br /><br />E questo lo si constata e basta. Come appunto hai fatto tu.<br /><br />Che poi, siccome non sei me, sei riuscito a vedere anche altro, le telecamere, i protagonisti invisibili della tv. Anche io li ho visti, solo che nella narrazione non ho dato loro il peso che hai dato tu. Semplicemente perché i piani di significati che hanno guidato i nostri sguardi e le nostre menti erano diversi. Non migliore il mio del tuo o viceversa. Solo diversi.<br /><br />Una nota finale. <br />Sono perfettamente d'accordo su quello che dici di mia moglie: è una donna fortunata. <br />Che meriterebbe un proprio spazio in tv..... ahahahahahahDalombhttps://www.blogger.com/profile/13124102280357062045noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4480552381145928461.post-16805042378323549522009-09-25T10:43:31.826+02:002009-09-25T10:43:31.826+02:00concludo con una nota strettamente personale che, ...concludo con una nota strettamente personale che, ironia della situazione, su internet diventa pubblica (o pubblica di lato visto che magari pochi leggono). <br /><br />vorrei poter comunicare a tua moglie che è una donna incredibilmente fortunata a possedere i diritti di veto su una persona che la segue e la aiuta a disegnare il suo spettacolo privato, lo spettacolo in cui lei è la star. Perchè le ironie nel mondo pubblico sono simili, aborrando le attenzioni altrui, si sposta se stessi sotto ai riflettori (come giustamente profetizzavi "<i>Prima che la mia consorte alzasse l'audience zompando sul palco a prendere a mazzate (verbali) Carlucci & Soci"</i> )<br /><br />spero tu abbia potuto assaporare anche quel giorno cosa vuol dire essere "star" :)simonehttps://www.blogger.com/profile/15215056414301567499noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4480552381145928461.post-31641219551311257592009-09-25T10:39:02.097+02:002009-09-25T10:39:02.097+02:00non potevo sperare un sequel più adatto. Come ogni...non potevo sperare un sequel più adatto. Come ogni sequel che si rispetti infatti bisogna cambiare le carte intavola, radere al suolo le aspettative per ricostruire. se da una parte il concetto di "c'è più vita in tv che sul divano di casa" non voleva dare giudizi, ma solo constatare (magari amaramente) la nostra immobilità e passività casalinga, noto che tu ci hai visto invece una specie di inno alle assurdità dello showbiz. a distanza di anni, mi rendo conto come l'unica differenza tra i due contesti sia in effetti l'istruzione alla comunicazione. Quelli ripresi in tv sono ascoltati non solo dalla loro audience (poltrona e pigrona di norma) ma anche soprattutto dal grande spettro dell'oggettività imposto dalla registrazione. dalla telecamera. Mi è dispiaciuto che tu non abbia avuto abbastanza tempo per notare i protagonisti invisibili della televisione, i cameraman. Quelle statue umane immobili che nel loro piccolo decidono parte di cio che non esiste e ciò che esisterà. Le regie, le truccatrici. Io anche loro intendo per vita nella tv, oltre ai suddetti allenati alla comunicazione (che comunque, faranno passare pochi valori, ma se dovessi esaminare un discussione con mio padre negli ultimi 5 anni credo troverei lo stesso vuoto... spinto, imposto... auto-imposto)simonehttps://www.blogger.com/profile/15215056414301567499noreply@blogger.com