venerdì 16 marzo 2012

Paterna beatitudo

Una recensione di Claudia Mambelli sul mensile L'Opera in edicola oggi: "Nozze di Figaro, primo frutto della trilogia Mozart-Da Ponte".

Sul palcoscenico della Sala Gendolfi della Corale Verdi la bacchetta del M° Franco Felloni sull’organico dell'Orchestra Filarmonica delle Alfonsine di Ferrara asseconda l'aspetto narrativo con ritmo spedito recuperando un’atmosfera efficacemente risolutiva nella timbrica approfondita che però tende a sacrificare le voci dei giovani interpreti, allievi della brava e instancabile Elisabetta Emiliani.

Bene integrato è il coro, come del resto accade per le singole voci che dimostrano una certa capacità interpretativa, forti di una spiccata personalità nella scelta di un dramma di Beumarchais dove tutto si confonde e dove si intrecciano amore e sesso, gelosia e orgoglio, malinconia e gioco degli affetti in un'impalpabile leggerezza ovattata. Nella girandola delle equivoche illusioni, il cast omogeneo si muove con padronanza scenica e sensibilità nell'intreccio sottile dei recitativi condotti fantasia e accento appropriato.

Denis D'Arcangelo è un Figaro attento, un po' intimidito e serioso nell'intonare "Se vuol ballare signor contino". Più efficace è il suo "farfallone amoroso", in cui emerge un canto solido. Interessante è la personalità di Lorenzo Barbieri, un conte che esprime una vitalità accattivante ed espressiva nel bel timbro profondo sorretto da grande abilità nel fraseggio articolato. Una morbida e abbandonata sensibilità caratterizza la contessa di Valentina Gallulo, dotata di una bellezza aristocratica innata che ben si integra alla vocalità raffinata. Inta Andrejeva veste i panni di una Susanna ricca di umanissima verità e particolarmente curata nell'articolare la parola.

Ma su tutti prevale la bravura di Alice Lombardi, delizioso Cherubino ricco di dinamica e colorismo, forse il personaggio mozartiano più rappresentativo che cesella il "voi che sapete" con raffinata eleganza stilistica.

Infine Mare Grazia Sperandei è Marcellina. La voce narrarne di Mauro Pellegrini fa da collante alle varie situazioni nella complessa polivalenza psicologica di efficacissima teatralità. E' una bella scommessa questa di Elisabetta Emiliani e di Franco Felloni, affrontata con rigore e grande serietà che fa conoscere l'amore di tanti giovani nei confronti della lirica. E la partecipazione del pubblico ne è testimone.

2 commenti:

mp ha detto...

complimenti

Dalomb ha detto...

Grazie. :-)