martedì 31 agosto 2010

Benvenuto, signor Presidente!


La delegazione italiana riceve con tutti gli onori il presidente Sauron della Repubblica Popolare di Mordor. Sconcerto nella fazione pro-Hobbit del governo sull’affermazione di Sauron: “Stolti umani, sarete presto miei schiavi.”

via: Isolavirtuale.

domenica 29 agosto 2010

Una zanzara per amica

Me lo chiedo da una vita: perché esistono - a parte per farci incazzare ogni estate - che senso hanno nel "grande cerchio della vita" - a parte far da cibo ai pipistrelli e a non so quale altro provvidenziale animaletto - sono forse un errore/orrore della natura - a parte il contributo che danno alla crescita dell'economia mondiale attraverso la produzione di Autan e similia?

Sto parlando delle zanzare, naturalmente.
L'essere più inutile che esista a memoria d'uomo.
Almeno così pensavo (e, a dirla tutta, continuo a pensare) fino a che Slate non ha cercato di dare uno straccio di senso a questa presenza molesta nella nostra (per altro così breve) esistenza.

Scopro così che anche le zanze sono cosa buona e giusta, visto che solo il 3% tra le oltre 2600 specie esistenti rompe i maroni succhiando il sangue a noi umani, il resto impollina fiori qua e là in giro per il mondo e qualcuna, evidentemente più sensibile al fatto che siamo pur sempre noi - e non loro - fatti a immagine e somiglianza del buon Dio, compie l'opera meritoria di mangiarsi le sue simili.
Da "Homo, homini lupus" a "Zanza, zanzi lupus".
Vabbè, boiata. Mai imparato il latino. Però il concetto è chiaro lo stesso.

Comunque, dopo aver letto l'articolo mi sento meglio.
Tutto, ma proprio tutto, perfino la fastidiosa zanzara, torna ad avere un senso in questa cosa del tutto insensata che è l'esistenza (in particolare la loro, in quanto non sono state create a immagine e somiglianza del buon Dio).
Ma soprattutto: l'estate sta finendo e finalmente anche l'ultima zanza se ne andrà, Dio buono...

Infine, aspetto con ansia un articolo di Slate sugli scarafaggi: il centro storico di Modena ne deve avere miliardi che popolano le fogne e poi girovagano allegramente per le strade e le case di notte.
Io, quando ne incontro uno per strada, lo spiaccico.
E fanculo anche la letteratura: quand'anche sotto la mia scarpa ci restasse Gregor Samsa, gli scarafaggi mi fanno troppo schifo.
Almeno finché non troverò un senso perfino alla loro esistenza.

Quei bambini con più di 50 anni

Non so se sarà bello quanto quel capolavoro assoluto che è "Heimat", ma certo in quanto a durata siamo là: 55 ore Heimat, 43 questo film di Winfred e Barbara Junge, "Die kinder von Golzow".

Heimat però è fiction, "Die kinder von Golzow" no.

Infatti, da un primo giorno di scuola del 1961, anno della costruzione del muro, fino al 2008, la coppia di registi ha documentato il destino di un gruppo di bambini di un paesino della Germania Est al confine con la Polonia, diventati adolescenti e poi adulti, realizzando così un progetto biografico unico nella storia del cinema.

Il risultato di questo incredibile lavoro di una vita (è il caso di dire) è appunto "Die kinder von Golzow", uscito in dvd (presumo per ora solo in Germania, spero anche da noi in futuro) per la prima volta in versione integrale.

Fonte: Internazionale.

sabato 28 agosto 2010

Online il trailer di "Occupiamo l'Emilia"


E' online il trailer di "Occupiamo l'Emilia", il film realizzato insieme ai miei due colleghi ed amici Stefano Aurighi e Paolo Tomassone, un'inchiesta sull'avanzata della Lega Nord nella regione rossa per eccellenza.
Il film sarà disponibile in dvd e online da settembre.

mercoledì 25 agosto 2010

Opera n. 128

I figli dei notai che diventano notai, degli attori che diventano attori, dei musicisti che diventano musicisti, dei giornalisti che diventano giornalisti, degli industriali che diventano industriali, dei dottori che diventano dottori, degli architetti che diventano architetti, degli avvocati che diventano avvocati, degli ingegneri che diventano ingegneri. Ma andatevela a prendere nel culo.

Daniele Benati - Opere complete di Learco Pignagnoli, Aliberti Editore.

sabato 21 agosto 2010

La crisi della stampa

"Dopo aver perso il monopolio dell'informazione, la stampa quotidiana sta attraversando oggi la più grave crisi della sua storia secolare. Ciò ha autorizzato alcuni studiosi ad annunciare addirittura il prossimo tramonto del giornale come mass medium, riscontrando la sua incapacità a competere con gli altri mezzi di informazione in quella che si sta già delineando come una civiltà audiovisiva.
In realtà, la crisi attuale investe la stampa di tutti i paesi e ha le sue più imponenti manifestazioni nella continua diminuzione delle testate, nel fenomeno delle fusioni e delle concentrazioni, nel ristagno e nel declino delle tirature, nel contenuto sempre più uniforme dei quotidiani".
Parole scritte oltre quarant'anni fa da Angelo Del Boca in "Giornali in crisi", un saggio sulla stampa quotidiana in Italia e nel mondo uscito nel 1968.
Dimostrano che le difficoltà dei giornali vengono da molto lontano. E che di certo Internet non ha nessuna colpa.


Giovanni De Mauro (Editoriale di Internazionale n. 860 del 20 agosto)


lunedì 16 agosto 2010

Ecco la sigla ufficiale delle Officine Tolau

Le Officine Tolau sono il gruppo di lavoro che ho fondato insieme ai miei due amici e colleghi Paolo Tomassone e Stefano Aurighi: "Tre giornalisti artigiani. Narrano il mondo con parole, immagini, video".

In arrivo grandi novità.
Come si dice: stay tuned.

Non è che ogni cosa sia illuminata, ma ogni giorno c'è una cosa da imparare

Ogni tanti rifletto su quanto Internet sia letteralmente stracolmo di invenzioni. Di stimoli. Di creatività.
Di cose interessanti(ssime) grandi e piccole.
Come Learn something every day: da un anno, ogni giorno una cosa nuova (da imparare, per chi ne abbia voglia) raccontata attraverso un disegnino.





Cover rossa sulla Cina

Imperdibili copertine di lp su LpCoverLover (grazie a Finegarten)

Flussi


Via: Il Post.

Fight against the mouse

Ogni tanto una gif animata che mi diverte.

classics:cagkaz:petapeta:theemitter:yukko:placidiappunti:9gag:               Fight against the mouse

Via Cose fighe, una produzione Sheepfilms (questa è da vedere).

domenica 15 agosto 2010

Quel bastardo di un cronista vecchio stile

In State of Play, thriller del 2009 diretto da Kevin Macdonald, Russel Crowe interpreta Cal McCaffrey, tipico cronistaccio bastardo con un pelo sullo stomaco lungo diversi centimetri (ma in fondo, pure lui il solito cinico dal cuore grande così).

Roba da film: nella realtà i cronisti come Cal non sanno neanche cosa sia quell'organo piazzato nel petto.


Un giornalista investigativo vecchio stile di quelli che conoscono tutto e tutti, disordinato e incasinato nella vita privata e nel lavoro, solitario (pare che i giornalisti siano la categoria con il più alto livello di separazioni e divorzi sul groppone) libero e insofferente ad ogni regola (favola molto hollywoodiana), ma capace di stare sulla notizia come nessuno.

Un bel personaggio (chissà perché, mi ricorda un po' Mickey Rourke in The Wrestler) che riempie bene un buon thriller un po' rovinato da quel bellone pigna-in-culo che è Ben Affleck: uno che sembra uno studente di college qualsiasi parte interpreti.





Il cinico d'argilla

Mi sono messo in testa di guardarmi tutti i film - tutti quelli che riesco - che abbiano come protagonista un/una giornalista.

Ieri notte perciò è stata la volta di un grandissimo Hollywood Classic, "Il colosso d'argilla", un film del 1956 che vede protagonista un grande Bogey (mio mito d'infanzia. Uno che - dico sempre - mi ha rovinato la vita con la storia del "cinico dal cuore d'oro"...).



Nel film Bogart interpreta Eddie Willis, un grande cronista sportivo ormai allontanatosi dal giro (ma ancora con un sacco di contatti) che accetta di vendersi a un manager del pugilato (Rod Steiger) disposto ad andare ben oltre la legalità per far soldi.

Il film naturalmente è fantastico con un Bogey al meglio di se stesso: il solito cinico d'argilla.

Chissà perché, qui le scene di pugilato sono decisamente più scarse di quelle di un altro capolavoro dello stesso anno, "Lassù qualcuno mi ama" con un giovanissimo (e fighissimo, diciamolo) Paul Newman col naso gonfio e rotto (qui per vederlo in streaming).

Però, a parte il fatto che Bogart vale sempre il prezzo del biglietto (tanto più se è gratis) "Il colosso d'argilla" è un filmone sul pugilato, il giornalismo e anche su qualsiasi "show for the masses" da mandare avanti costi quel che costi: la folla assatanata e informe brama solo sangue (della serie: panem et circenses).

Più che cinema, sembra la realtà.


venerdì 6 agosto 2010

La stagione dei monsoni

Su The Big Picture, le immagini dell'inondazione - la peggiore degli ultimi 80 anni - che ha colpito il Pakistan all'inizio della stagione dei monsoni.


giovedì 5 agosto 2010

Proprio così

Dopo averlo tenuto a far polvere nella mia libreria per - più o meno - una decina d'anni, ieri pomeriggio mi sono divorato il secondo romanzo di Jorge Amado, Cacao, del 1933.
Non una grande impresa, visto che supera di poco le cento pagine.
Ma tant'è.

Guardavano. Com'era grande la casa del coronel... E ci abitava così poca gente. Il coronel, la moglie, la figlia e il figlio, studente, che ci veniva durante le vacanze, elegante, stupido, e trattava i braccianti come schiavi. E guardarono le loro case, le case dove dormivano. Si estendevano lungo la strada. Una ventina di case di fango pressato, il tetto di paglia, allagate dalla pioggia.
- Che differenza...
- Il destino è Dio che lo dà...
- Che Dio... Anche Dio sta dalla parte dei ricchi...
- Proprio così.




Young Fighter, una immagine di Magneticart

martedì 3 agosto 2010

Ogni tanto bisogna cambiare

Dopo il design, ho cambiato anche l'intestazione del blog rimasta la stessa per anni.
Ho realizzato questa cosa a metà tra Brodway e il trash con lo sfondo composto da alcune delle mie immagini.
Il vecchio però lo tengo, casomai mi venisse un po' di nostalgia.




Planet earth is blue

Veramente bello (anche se forse un po' fuori brief) questo spot di Milarch per la campagna della Diesel attualmente in corso su zooppa.

domenica 1 agosto 2010

Afghanistan, luglio 2010

The Big Picture è la favolosa sezione dedicata ai reportage fotografici del Boston Globe.

L'ultimo pubblicato è sull'Afghanistan.

47 immagini che danno un'idea chiarissima di quale può essere la situazione laggiù.