Sto parlando delle zanzare, naturalmente.
L'essere più inutile che esista a memoria d'uomo.
Almeno così pensavo (e, a dirla tutta, continuo a pensare) fino a che Slate non ha cercato di dare uno straccio di senso a questa presenza molesta nella nostra (per altro così breve) esistenza.
Scopro così che anche le zanze sono cosa buona e giusta, visto che solo il 3% tra le oltre 2600 specie esistenti rompe i maroni succhiando il sangue a noi umani, il resto impollina fiori qua e là in giro per il mondo e qualcuna, evidentemente più sensibile al fatto che siamo pur sempre noi - e non loro - fatti a immagine e somiglianza del buon Dio, compie l'opera meritoria di mangiarsi le sue simili.
Da "Homo, homini lupus" a "Zanza, zanzi lupus".
Vabbè, boiata. Mai imparato il latino. Però il concetto è chiaro lo stesso.
Comunque, dopo aver letto l'articolo mi sento meglio.
Tutto, ma proprio tutto, perfino la fastidiosa zanzara, torna ad avere un senso in questa cosa del tutto insensata che è l'esistenza (in particolare la loro, in quanto non sono state create a immagine e somiglianza del buon Dio).
Ma soprattutto: l'estate sta finendo e finalmente anche l'ultima zanza se ne andrà, Dio buono...
Infine, aspetto con ansia un articolo di Slate sugli scarafaggi: il centro storico di Modena ne deve avere miliardi che popolano le fogne e poi girovagano allegramente per le strade e le case di notte.
Io, quando ne incontro uno per strada, lo spiaccico.
E fanculo anche la letteratura: quand'anche sotto la mia scarpa ci restasse Gregor Samsa, gli scarafaggi mi fanno troppo schifo.
Almeno finché non troverò un senso perfino alla loro esistenza.
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