mercoledì 5 settembre 2012

Una copertina nel triangolo della morte

Esce oggi, in tutte le librerie, il romanzo del giornalista del Corsera Dario Fertilio "L'ultima notte dei fratelli Cervi", edizioni Marsilio. Non l'ho ancora letto, ma mi aspetto un bel thriller storico che sicuramente farà discutere.

Facile capirlo dalla sinossi: "La storia di Archimede, giovane contadino reggiano reclutato nei Gap fra il 1943 e il 1945, si intreccia con la tragedia dei sette eroici fratelli Cervi fucilati dai fascisti. I crescenti dubbi del protagonista, di fronte all'ordine di uccidere a freddo esponenti della Repubblica Sociale in agguati programmati, lo portano prima a scoprire, e poi a confrontarsi con una realtà scomoda: i Cervi, al momento della cattura, erano stati isolati dai compagni comunisti che dirigevano la Resistenza nella provincia, perché accusati di comportarsi "da anarchici". Così la guerra civile, fra attentati e rappresaglie, bombardamenti, viltà e atti di coraggio quotidiani, gli rivela progressivamente il suo volto disumano. La svolta morale di Archimede si completa nell'apprendere un ulteriore segreto: in quella medesima ultima notte dell'agguato fascista, i Cervi erano stati traditi e denunciati da un infiltrato. Una verità che, nel clima surriscaldato del dopo 25 aprile a Reggio, tra lotte politiche e regolamenti di conti, deve essere nascosta".

A parte ciò, la particolarità di questo romanzo, per quanto mi riguarda, è che la foto di copertina è stata scattata dal sottoscritto in un campo appena fuori Modena, lungo la Nazionale per Carpi. La foto originale, qui sotto, è stata ulteriormente elaborata da Andrea Fanti che vi ha aggiunto la silhouette di un uomo in bicicletta.


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