lunedì 31 marzo 2014

Giochi di ruolo

Storie (precarie) d'amore e d'amicizia. Il video che accompagna il reportage di Converso "Precari da corsa". Ovvero: l’arte di sopravvivere ai tempi della crisi. Fra flessibilità forzata, lavoretti extra e contratti a tempo determinato, i giovani raccontano aspirazioni e scelte obbligate. Da chi pratica il cohousing per risparmiare a chi decide di scappare all’estero.

martedì 11 marzo 2014

She loves to pole


Stringere il palo per afferrare la vita. Così Sara ha sfidato i pregiudizi aprendo una scuola di pole dance. Dove le farfalle imparano a spiegare le ali. (l'intero reportage su Converso)

Emmanuelle


In pieno centro si trova lo storico negozio di lingerie supersexy di Emmanuelle, oggi anche Wine bar. A poche decine di metri, il secolare duomo patrimonio dell’umanità secondo l’Unesco. Siamo in Corso Canalchiaro, Modena, la via del sacro e del profano (da Converso).

domenica 2 marzo 2014

Converso è online

Da ieri, 1 marzo 2014, è online il nuovo magazine digitale Converso. Un bel progetto nato da alcuni giovani giornalisti, videomaker e fotoreporter modenesi con un grande futuro davanti. Come spero abbia anche questa nuova iniziativa editoriale che presenta alcune caratteristiche davvero interessanti.

Il motto di Converso? Lo stesso di questo blog: Non esistono storie noiose, esistono solo cronisti noiosi.

I reportage di Converso non sono necessariamente legati all'attualità ma raccontano pezzi di società tali da comporre, nel loro insieme, una fotografia di quello che è il nostro mondo, oggi. Parte da Modena e racconta la provincia italiana come rappresentazione del Paese intero. Un'idea semplice ma efficace: in fondo l'Italia è un paese di provincie e campanili. Raccontarne uno, significa in qualche modo raccontarli tutti.

Tutti i reportage sono composti da foto, video e testo, sviluppati in maniera complementare.

Converso non ha né un editore né un proprietario, se non i giornalisti, i fotoreporter e e videomaker che lo realizzano. Naturalmente è fruibile in maniera del tutto gratuita, tuttavia il lavoro che sta dietro ai vari reportage richiede molte spese oltre che a impegno e dedizione. Ecco perché vale la pena contribuire a sostenere questa iniziativa editoriale.

Della quale, dimenticavo, anch'io faccio parte. Motivo in più per sostenerla.
;-)