Naturalmente quando un lettore tipo Kindle sarà acquistabile ad un prezzo popolare e soprattutto non mi costringerà a leggere solo roba acquistata su Amazon (senza queste due condizioni, per quel che mi riguarda Bezos s'attacca).
Addio vecchi cari libri passati di padre in figlio, da moglie a marito, da amico ad amica e viceversa, letti e riletti, consunti e macchiati di caffé, dimenticati (come la rosellina secca a pag. 122 dove lei dichiara il suo amore eterno a lui) sugli scaffali più alti della libreria fino a spegnersi pian piano .
Adieu.
Senza rimpianti.
Un aggeggio tipo Kindle, la cui esperienza di lettura risulta completamente diversa dal fastidiossimi monitor del pc, fino ad assomigliare quasi del tutto a quella con l'attuale carta stampata, contiene fino a 1500 volumi.
Tutti in una sottile striscia di meno di venti millimetri di spessore e i giusti centimetri di lunghezza e larghezza.
E pesi e misure contano. Come no...
Non lo avessi recuperato in una edizione del 1940 divisa in quattro comodi volumetti non avrei mai letto il mio romanzo cult per eccellenza, e quel capolavoro impareggiabile che è "Guerra e Pace" sarebbe rimasto per sempre a me alieno.
Così come, dopo anni dall'acquisto, lo sono ancora quei due mattoni di "Tutti i racconti" di Poe e Conrad, per quanto io li adori (soprattutto il secondo).
Ma mi sfasciano mani e polsi. A letto non riesco a leggerli. Li ho presi mille volti e mille volti riposti.
Appena il simil-Kindle mi arriverà tra le mani potrò finalmente farli miei.
Quando sentirò di aver la giusta ispirazione: il libro giusto al momento giusto.
Sperando che ovunque io sia, tra i 1500 libri che avrò sempre in tasca ci sia quello giusto.
Anche per i miei momenti sbagliati.
1 commento:
Anche senza reader, una delle ultime meraviglie letterarie (Paolo Rumiz che ripercorre la battaglia di Lepanto) l'ho letta e riletta solo a computer. Anche perché in carta non c'è.
Sono con te.
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