Un po' di piacevolissimo divertimento ieri pomeriggio a Padova.
Insieme a Big Zooppa e al Cucugiangi ho presentato il caso (umano) zooppa agli studenti del corso della professoressa Eleonora Di Maria del Dipartimento di Scienze Economiche.
Inizio travagliato. Tutte le belle slides in ppt che mi aveva preparato Elisa non sono servite a un bel niente perché non ha funzionato il collegamento tra portatile e proiettore.
Nei tentativi di collegamento il pc mi è andato in pappa.
Per fortuna, come qualcuno forse sa, nutro un odio atavico per le slides che considero pallose a partire dal nome “slide” che mi ricorda la bava che lasciano le lumache.
Abbiamo improvvisato. Direi con ottimi risultati.
Un accenno a qualcuno degli argomenti toccati parlando di zooppa:
. Non bisogna confondere il rapporto – allo stato nascente - tra aziende e i nuovi produttori-consumatori col vecchio costumer care. E’ tutt’altro. Questo new deal segna il passaggio alla co-creazione del prodotto tra i due partner (mashup, remix, ecc. ecc.)
. Nel modello di zooppa tutte le parti sono vincenti (aziende, zooppa, users): proposizione win-win.
. Il lavoro degli zoopper costituisce un valore aggiunto per le aziende, non solo perché permette loro un feedback sulla percezione del brand, ma anche perché genera nuovi valori rispetto al brand stesso, valori – appunto – aggiuntivi.
. L’avvento di Internet ha modificato radicalmente alcuni “sistemi” culturali ed economici (televisione, stampa, musica, ecc.), l’universo dell’Adv invece ne è stato toccato solo marginalmente. Che sia arrivata l’ora di un radicale cambiamento anche qui?
Altra cosa: ho lanciato una nuova iniziativa sul blog collettivo di zooppa. Chi ha voglia di dare un occhio...
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