E' stata una campagna, quella della sinistra, fortemente segnata (anche) dall'ironia.
Dopo la batosta, la destra prova a reagire scherzandoci sopra.
A suo modo:
lunedì 30 maggio 2011
sabato 28 maggio 2011
E l'acqua non c'è più
Stranissima sensazione alzarsi alle sette di un sabato mattina qualsiasi, prendere come al solito la caffettiera, aprire il rubinetto per aggiungerci l'acqua e scoprire che non ce n'è. Neanche un filo. Niente.
Non puoi fare (la solita) colazione, non puoi lavarti, non puoi andare in cesso (cioè, puoi: ma con conseguenze piuttosto pesanti).
Allora esco in strada con i capelli che hanno ancora la forma del cuscino (a me si proiettano verso l'alto, tipo punk nostalgico e parecchio invecchiato) e scopro che si è rotta una tubatura dell'acquedotto e la via Emilia, per cento/duecento metri, è allagata. In certi punti raggiunge anche un'altezza di una ventina di centimetri
Prendo l'acqua dalla strada con le mani (tanto mica è quella della fogna) e mi sistemo almeno i capelli.
E penso che tutto quello che abbiamo, a cui siamo abituati e diamo assolutamente per scontato, è in realtà del tutto provvisorio. C'è, ma potrebbe anche non esserci. Non è detto che ci sarà per sempre: non sta scritto da nessuna parte che certi benefit debbano essere eterni.
Con tutto quel che ne consegue.
Non puoi fare (la solita) colazione, non puoi lavarti, non puoi andare in cesso (cioè, puoi: ma con conseguenze piuttosto pesanti).
Allora esco in strada con i capelli che hanno ancora la forma del cuscino (a me si proiettano verso l'alto, tipo punk nostalgico e parecchio invecchiato) e scopro che si è rotta una tubatura dell'acquedotto e la via Emilia, per cento/duecento metri, è allagata. In certi punti raggiunge anche un'altezza di una ventina di centimetri
Prendo l'acqua dalla strada con le mani (tanto mica è quella della fogna) e mi sistemo almeno i capelli.
E penso che tutto quello che abbiamo, a cui siamo abituati e diamo assolutamente per scontato, è in realtà del tutto provvisorio. C'è, ma potrebbe anche non esserci. Non è detto che ci sarà per sempre: non sta scritto da nessuna parte che certi benefit debbano essere eterni.
Con tutto quel che ne consegue.
venerdì 27 maggio 2011
Dai però, sveglia! Vacca d'un cane...
Stefano Piccagliani, in arte Picca - che a Modena conoscono più o meno tutti, ma non io che come noto abito qui da soli due anni e mezzo e soprattutto mi faccio molto i panni miei - tiene da qualche settimana su uno dei quotidiani locali - La Gazzetta di Modena (gruppo Finegil-L'Espresso) - un blog che devo dire, a volte mi fa ridere.
Questa del porno a km zero, ad esempio, non è male. Soprattutto nel finale. Quindi: lettura consigliata (anche se, quando ho voglia di farmi quattro sghignazzi, le vette umoristiche del mio blog preferito, Trascendentale, restano assolutamente inavvicinabili a un Picca qualsiasi).
Ma il Picca's blog è solo una scusa, in questo caso, per domandarmi come sia ancora possibile, nel 2011, proporre sul web testi con una formattazione degna di un comunicato politico stile BR anni Settanta. Per i più masochisti: un esempio se possibile ancora peggiore qui, nel blog di un'altra gloria locale, Beppe Cottafavi.
Dopo la lettura di cinque-righe-cinque mi vanno in pappa gli occhi.
Peccato, perché Picca mi fa ridere.
Quando riesco ad arrivare alla fine di quello che scrive.
Questa del porno a km zero, ad esempio, non è male. Soprattutto nel finale. Quindi: lettura consigliata (anche se, quando ho voglia di farmi quattro sghignazzi, le vette umoristiche del mio blog preferito, Trascendentale, restano assolutamente inavvicinabili a un Picca qualsiasi).
Ma il Picca's blog è solo una scusa, in questo caso, per domandarmi come sia ancora possibile, nel 2011, proporre sul web testi con una formattazione degna di un comunicato politico stile BR anni Settanta. Per i più masochisti: un esempio se possibile ancora peggiore qui, nel blog di un'altra gloria locale, Beppe Cottafavi.
Dopo la lettura di cinque-righe-cinque mi vanno in pappa gli occhi.
Peccato, perché Picca mi fa ridere.
Quando riesco ad arrivare alla fine di quello che scrive.
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Web 2.0
giovedì 26 maggio 2011
Il bello delle piccole patrie
Nel Belgio da quasi un anno senza governo a causa del conflitto tra la maggioranza fiamminga e la minoranza vallona, così si risolvono i problemi pratici di convivenza tra le due popolazioni. L'esempio della metropolitana di Bruxelles:
Non si registrano episodi di violenza e neppure di intolleranza. Ma l’attenzione alle questioni di principio, ai dettagli anche formali, diventa puntigliosa fino all’ossessione.
«Nel metro tutti i cartelli e tutti gli annunci sono in due lingue — spiega la Van Hamme, portavoce della società di trasporti pubblici — E c’è una rigorosa priorità: se ad una stazione si fanno prima gli annunci in fiammingo e poi in francese, a quella dopo si fa il contrario e via di seguito, fino al capolinea. Anche così, ogni anno riceviamo decine di lamentele. Per non parlare del personale. Tutti gli impiegati della Stib devono essere almeno bilingui e parlare sia il francese sia il fiammingo. Ma adesso non basta più. Da qualche tempo a questa parte arrivano esposti perfino sul loro livello espressivo: passeggeri francofoni e fiamminghi ormai si lamentano perfino dell’accento dei controllori o dei bigliettai».
Leggi tutto l'articolo: Jacques Brel bandito dal metrò lo chansonnier divide il Belgio (da Repubblica del 26 maggio 2011)
Non si registrano episodi di violenza e neppure di intolleranza. Ma l’attenzione alle questioni di principio, ai dettagli anche formali, diventa puntigliosa fino all’ossessione.
«Nel metro tutti i cartelli e tutti gli annunci sono in due lingue — spiega la Van Hamme, portavoce della società di trasporti pubblici — E c’è una rigorosa priorità: se ad una stazione si fanno prima gli annunci in fiammingo e poi in francese, a quella dopo si fa il contrario e via di seguito, fino al capolinea. Anche così, ogni anno riceviamo decine di lamentele. Per non parlare del personale. Tutti gli impiegati della Stib devono essere almeno bilingui e parlare sia il francese sia il fiammingo. Ma adesso non basta più. Da qualche tempo a questa parte arrivano esposti perfino sul loro livello espressivo: passeggeri francofoni e fiamminghi ormai si lamentano perfino dell’accento dei controllori o dei bigliettai».
Leggi tutto l'articolo: Jacques Brel bandito dal metrò lo chansonnier divide il Belgio (da Repubblica del 26 maggio 2011)
mercoledì 25 maggio 2011
Ivano cerca moglie
Il corto vincitore del Nontantola Film Festival (a cui ho partecipato come membro della giuria), "Ivano cerca moglie" di Roberto Cavana.
Tutti i video in gara dovevano contenere elementi obbligatori pena l'esclusione.
PS Per la cronaca, nel video Ivano porta la moglie "in partecipanza": qui si spiega cos'è questo istituto della tradizione nonantolese.
A me piaceva pure questo video che però, non si è classificato tra i primi tre:
Tutti i video in gara dovevano contenere elementi obbligatori pena l'esclusione.
PS Per la cronaca, nel video Ivano porta la moglie "in partecipanza": qui si spiega cos'è questo istituto della tradizione nonantolese.
A me piaceva pure questo video che però, non si è classificato tra i primi tre:
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venerdì 20 maggio 2011
Decurtatio precox
A proposito dell'annosa questione dei costi della politica, qui in Emilia-Romagna tiene banco da un bel po' la faccenda dell'autoriduzione dello stipendio dei due consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle Giovanni Favia e Andrea Defranceschi a 2.500 euro mensili.
I due, e tutto il movimento con loro, ne fanno - comprensibilmente - vanto.
Pur riconoscendo il gesto in sè meritorio, la faccenda è un po' più complicata del semplicistico "ci siamo ridotti lo stipendio".
Alcuni commenti (SEMPRE dare un occhio ai commenti ormai, sul web) in calce a un articolo di Giovanni Favia (M5S, guida per opinionisti negligenti) su Il Fatto Quotidiano Emilia-Romagna mi sembra restituiscano in maniera un po' più corretta la complessità della questione.
Ecco qui in uno screenshot quelli più interessanti - a mio avviso - sulla faccenda:
Sempre sul Movimento di Grillo segnalo anche questa interessante tesi di laurea di Luca Baldini: "Populismo e antipolitica, Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle" e anche un'intervista audio al giornalista Pietro Orsatti: "Chi c'è dietro a Beppe Grillo e al suo partito". Infine, naturalmente, il film sul M5S realizzato insieme alle Officine Tolau "A furor di popolo", da ieri online integralmente.
I due, e tutto il movimento con loro, ne fanno - comprensibilmente - vanto.
Pur riconoscendo il gesto in sè meritorio, la faccenda è un po' più complicata del semplicistico "ci siamo ridotti lo stipendio".
Alcuni commenti (SEMPRE dare un occhio ai commenti ormai, sul web) in calce a un articolo di Giovanni Favia (M5S, guida per opinionisti negligenti) su Il Fatto Quotidiano Emilia-Romagna mi sembra restituiscano in maniera un po' più corretta la complessità della questione.
Ecco qui in uno screenshot quelli più interessanti - a mio avviso - sulla faccenda:
Sempre sul Movimento di Grillo segnalo anche questa interessante tesi di laurea di Luca Baldini: "Populismo e antipolitica, Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle" e anche un'intervista audio al giornalista Pietro Orsatti: "Chi c'è dietro a Beppe Grillo e al suo partito". Infine, naturalmente, il film sul M5S realizzato insieme alle Officine Tolau "A furor di popolo", da ieri online integralmente.
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Harraguantanamo
E' on line sul sito di Internazionale il video realizzato da Ilyess ben Chouikha e Giulia Bondi, dalla traversata verso Lampedusa alla vita nella tendopoli di Trapani.
Ilyess, 30 anni, originario di Zarzis (Tunisia) ha documentato il suo viaggio da “harraga”, clandestino, in 70 fotografie scattate col cellulare tra il 28 marzo e il 17 aprile 2011. Dalla traversata a Lampedusa, tra emergenza e accoglienza, fino a una tendopoli dove ha vissuto per 13 giorni. “Come a Guantanamo”, dice lui: senza acqua a sufficienza per le docce di 700 persone, tra tentativi di fuga inizialmente negati dalle forze dell’ordine, nella costante incertezza sul proprio destino.
Il cellulare di Ilyess fotografa il barcone carico di migranti, la famiglia che lo accoglie a Lampedusa e poi, soprattutto, la tendopoli di Trapani, la sua “Guantanamo”: le razioni di cibo (consegnato da dietro un’inferriata per ragioni di sicurezza), le schede telefoniche, i momenti di svago giocando a calcio o ballando, gli scioperi della fame e del sonno organizzati per protesta e, infine, il “permesso di soggiorno temporaneo per motivi umanitari”. Gli ultimi scatti mostrano il paesaggio siciliano che vede dal pullman, finalmente libero di proseguire il suo viaggio e tentare di raggiungere Parigi.
Immagini: Ilyess ben Chouikha
Montaggio: Giulia Bondi
Musica: Caldero Roots, Paiheux
Thanks to: Luigi Ottani
Harraguantanamo from gnomade on Vimeo.
Ilyess, 30 anni, originario di Zarzis (Tunisia) ha documentato il suo viaggio da “harraga”, clandestino, in 70 fotografie scattate col cellulare tra il 28 marzo e il 17 aprile 2011. Dalla traversata a Lampedusa, tra emergenza e accoglienza, fino a una tendopoli dove ha vissuto per 13 giorni. “Come a Guantanamo”, dice lui: senza acqua a sufficienza per le docce di 700 persone, tra tentativi di fuga inizialmente negati dalle forze dell’ordine, nella costante incertezza sul proprio destino.
Il cellulare di Ilyess fotografa il barcone carico di migranti, la famiglia che lo accoglie a Lampedusa e poi, soprattutto, la tendopoli di Trapani, la sua “Guantanamo”: le razioni di cibo (consegnato da dietro un’inferriata per ragioni di sicurezza), le schede telefoniche, i momenti di svago giocando a calcio o ballando, gli scioperi della fame e del sonno organizzati per protesta e, infine, il “permesso di soggiorno temporaneo per motivi umanitari”. Gli ultimi scatti mostrano il paesaggio siciliano che vede dal pullman, finalmente libero di proseguire il suo viaggio e tentare di raggiungere Parigi.
Immagini: Ilyess ben Chouikha
Montaggio: Giulia Bondi
Musica: Caldero Roots, Paiheux
Thanks to: Luigi Ottani
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Non siamo scarti: lettera a Tremonti
I disoccupati che hanno perso il lavoro dopo i 40 anni sono un milione mezzo.
Gli "INCOLLOCABILI" (gli over 50) sono 200.000 non potranno mai andare in pensione e nessuno gli dà lavoro.
Alcuni di loro riuniti nell'associazione Atdal hanno registrato una videolettera a Tremonti a partire dai suoi discorsi.
Gli "INCOLLOCABILI" (gli over 50) sono 200.000 non potranno mai andare in pensione e nessuno gli dà lavoro.
Alcuni di loro riuniti nell'associazione Atdal hanno registrato una videolettera a Tremonti a partire dai suoi discorsi.
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giovedì 19 maggio 2011
A furor di popolo
Questo documentario (qui presentato integralmente) sulle giornate di Woodstock 5 stelle a Cesena nel settembre 2010, è stato commissionato alle Officine Tolau (per l'occasione in collaborazione con Giulia Bondi) dal Forum nazionale del Pd “Nuovi linguaggi e nuove culture”, di cui è responsabile il consigliere regionale lombardo del Pd Giuseppe Civati.
"A furor di popolo", completato nell'ottobre 2010, traccia l’identikit dei delusi della politica mobilitati da Beppe Grillo.
Civati: “Capire come intercettare di nuovo bisogni e aspettative di questa importante fetta di elettorato”.
"A furor di popolo", completato nell'ottobre 2010, traccia l’identikit dei delusi della politica mobilitati da Beppe Grillo.
Civati: “Capire come intercettare di nuovo bisogni e aspettative di questa importante fetta di elettorato”.
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sabato 14 maggio 2011
A tutto Tolau
Le più recenti produzioni delle Officine Tolau (di cui mi onoro di far parte):
Cinque ore prima del Vajont
La testimonianza di Maria Pia Bassetto, superstite del Vajont. Lavorava all'ufficio postale di Longarone e si è salvata per puro caso. La sera del 9 ottobre,quando la frana del monte Toc provocò un'onda alta 100 metri che polverizzò Longarone, lei era a casa a Vittorio Veneto, dove rientrava tutte le sere dopo il lavoro. Questa è la sua storia.
Arti precarie (lavoro ai tempi del colera)
Un quick video di due giovani precari che si "organizzano".
Cinque ore prima del Vajont
La testimonianza di Maria Pia Bassetto, superstite del Vajont. Lavorava all'ufficio postale di Longarone e si è salvata per puro caso. La sera del 9 ottobre,quando la frana del monte Toc provocò un'onda alta 100 metri che polverizzò Longarone, lei era a casa a Vittorio Veneto, dove rientrava tutte le sere dopo il lavoro. Questa è la sua storia.
Arti precarie (lavoro ai tempi del colera)
Un quick video di due giovani precari che si "organizzano".
Cars Wold War
Secondo quanto riportato nell'ultimo numero di Internazionale (citando The Lancet), ogni giorno nel mondo i morti sulle strade sarebbero 3.000.
90.000 al mese.
Totale: poco meno di un milione di vittime all'anno.
Numeri degni di una guerra mondiale (per dire, la Seconda, ha fatto 71 milioni di vittime. Per la prima si stimano intorno ai 16 milioni).
Secondo Worldometers, i morti in questi primi sei mesi del 2011 sono quasi 21 milioni.
In pratica, circa il 2,1 % dei decessi di ogni anno su questo pianeta avvengono grazie all'uso smodato che abbiamo di queste scatolette di metallo (per fare un confronto, nel 2010, i morti per disastro aereo sono stati 828).
Da buttare via la chiave (della macchina).
90.000 al mese.
Totale: poco meno di un milione di vittime all'anno.
Numeri degni di una guerra mondiale (per dire, la Seconda, ha fatto 71 milioni di vittime. Per la prima si stimano intorno ai 16 milioni).
Secondo Worldometers, i morti in questi primi sei mesi del 2011 sono quasi 21 milioni.
In pratica, circa il 2,1 % dei decessi di ogni anno su questo pianeta avvengono grazie all'uso smodato che abbiamo di queste scatolette di metallo (per fare un confronto, nel 2010, i morti per disastro aereo sono stati 828).
Da buttare via la chiave (della macchina).
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martedì 3 maggio 2011
Vizi di famiglia
De l'autre côté, il cortometraggio realizzato da Evélyne Caste Siri e Barbara Lombardi (aka mysister) sulla vita di frontiera tra Francia e Italia.
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