Come no!, mi risponde (si fa per dire) oggi su Techcrunch Dan Ackerman Greenberg, co-foundatore di una azienda che si occupa esattamente di questo: rendere virali i lavori che i suoi clienti gli sottopongono.
La cosa che mi ha più incuriosito dell'articolo, tutto tecnica e zero cuore (pragmatismo "all'americana"), è il paragrafo, "Content is not king", il contenuto non è poi così importante. O meglio, d'accordo per un concept decente, ma in fondo a fare davvero la differenza è altro: le varie tecniche di promozione, su YouTube in primis.
Tecniche che Dan spiega nel dettaglio, sollevando un polverone nei commenti (al momento in cui scrivo 271) tra coloro che si sentono scippati nella loro fiducia che il word-of-mouth - il passaparola - sia davvero il motore puro e democratico per la diffusione, almeno sul web, di un prodotto.
Invece, lo zampino del commercio ci mette il suo anche nella "spontaneità" pop.
A proposito, questo video è stato visto 3 milioni 600.000 volte.
Risultato di una tecnica applicata o pura passione popolare?