una volta in treno ho subito le critiche di un simpatico giovane rumeno arrivato da poco in italia. cioè, le critiche erano rivolte ai treni italiani, però lui se la prendeva con me, in quanto unico rappresentante della nazione in quel momento. la cosa che non sopportava, oltre al ritardo osceno, era che sul treno non si potesse fumare. a suo avviso era una carenza clamorosa che dimostrava l'inferiorità dei treni italiani rispetto a quelli rumeni. quindi, per protesta contro il ritardo e il divieto del fumo decise di non dare il biglietto al controllore - nonostante l'avesse regolarmente pagato e gli fosse costato un giorno di lavoro, o almeno così diceva - ma alla fine per fortuna lo convinsi che era una protesta senza senso e ci fumammo una sigaretta vicino al bagno. era sconvolto anche dal fatto che io venissi da un'isola. non conosceva minimamente la geografia del mediterraneo, quindi non aveva mai visto la sardegna su una cartina (e in effetti io non avevo mai sentito nominare la sua città) ma soprattutto non concepiva che ci fossero strade e treni anche sulla mia isola. e poi mi aveva chiesto cosa ci facevo lì, se davvero abitavo in un'isola (bella domanda in effetti). io credo di avergli definitivamente aperto gli occhi sull'inferiorità del nuovo mondo spiegandogli che nemmeno sui treni della mia isola si poteva fumare.
Una domanda a margine del tuo racconto di viaggio: ma se ti scatta il "momento nostalgia" per quella volta che su un lurido treno con seimila ore di ritardo ti sei fumato un mozzicone di sigaretta vicino ad un cesso maleodorante insieme a un rumeno ubriaco, che neologismo ci si dovrebbe inventare per descrivere i tuoi sentimenti verso l'ultima donna che ti ha lasciato?
ma no, in realtà nei confronti dei rapporti sentimentali (e delle persone in generale) non sono per niente nostalgico. e poi non era ubriaco! (io forse sì, in realtà non ricordo, ma se ho parlato tanto con una persona sul treno probabilmente sì)
4 commenti:
una volta in treno ho subito le critiche di un simpatico giovane rumeno arrivato da poco in italia. cioè, le critiche erano rivolte ai treni italiani, però lui se la prendeva con me, in quanto unico rappresentante della nazione in quel momento. la cosa che non sopportava, oltre al ritardo osceno, era che sul treno non si potesse fumare. a suo avviso era una carenza clamorosa che dimostrava l'inferiorità dei treni italiani rispetto a quelli rumeni. quindi, per protesta contro il ritardo e il divieto del fumo decise di non dare il biglietto al controllore - nonostante l'avesse regolarmente pagato e gli fosse costato un giorno di lavoro, o almeno così diceva - ma alla fine per fortuna lo convinsi che era una protesta senza senso e ci fumammo una sigaretta vicino al bagno. era sconvolto anche dal fatto che io venissi da un'isola. non conosceva minimamente la geografia del mediterraneo, quindi non aveva mai visto la sardegna su una cartina (e in effetti io non avevo mai sentito nominare la sua città) ma soprattutto non concepiva che ci fossero strade e treni anche sulla mia isola. e poi mi aveva chiesto cosa ci facevo lì, se davvero abitavo in un'isola (bella domanda in effetti). io credo di avergli definitivamente aperto gli occhi sull'inferiorità del nuovo mondo spiegandogli che nemmeno sui treni della mia isola si poteva fumare.
ah, dimenticavo: ero nei pressi di modena, per questo è scattato il momento nostalgia.
Una domanda a margine del tuo racconto di viaggio: ma se ti scatta il "momento nostalgia" per quella volta che su un lurido treno con seimila ore di ritardo ti sei fumato un mozzicone di sigaretta vicino ad un cesso maleodorante insieme a un rumeno ubriaco, che neologismo ci si dovrebbe inventare per descrivere i tuoi sentimenti verso l'ultima donna che ti ha lasciato?
ahah una parola che nemmeno esiste!
ma no, in realtà nei confronti dei rapporti sentimentali (e delle persone in generale) non sono per niente nostalgico. e poi non era ubriaco! (io forse sì, in realtà non ricordo, ma se ho parlato tanto con una persona sul treno probabilmente sì)
Posta un commento