Inoltre mi ero reso conto di un nesso tra i nomi e le cose: una volta rientrato in albergo mi accorgevo che in città avevo notato solo ciò di cui conoscevo già il nome. Per esempio, mi ricordavo di un'acacia vista per strada, ma non dell'albero che le stava accanto, che non sapevo come si chiamasse.
Avevo capito, insomma, che quante più parole avessi conosciuto, tanto più ricco, pieno e variegato mi sarebbe apparso il mondo in cui mi trovavo.
Ryszard Kapuściński - In viaggio con Erodoto (Feltrinelli)
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