Sembrerebbe proprio che il sogno grillino della "democrazia diretta" - basta con gli zombie della politica, basta con l'idea stessa di "rappresentanza", "ognuno vale uno" e si decide tutti insieme sul web - sia arrivato al capolinea.
Il Movimento 5 stelle è cresciuto. Anzi, cresciutissimo. E non solo qui in Emilia-Romagna.
E si sa, quando il gioco si fa duro...
E chi sono i duri nel M5S?
Qualcosa forse, anche per chi col movimento non ha nulla a che fare, lo si può intuire.
La vicenda è di qualche giorno fa e la
racconta approfonditamente Tommaso Caldarelli su Giornalettismo, pescando tra l'altro da fonti assolutamente inattaccabili come sono i vari forum del movimento, da Torino a Napoli.
La riassumo in due parole: il 18 giugno a Milano si incontrano a Milano Beppe Grillo, i due fratelli Casaleggio (i guru del web di cui abbiamo parlato anche in "
A furor di popolo") e i 135 eletti del M5S.
Alla riunione,
come viene raccontato nel Meetup di Napoli, è vietatissimo l'uso di telecamere che di solito all'interno delle istituzioni, i grillini brandiscono come spade per
svelare quel che accade nelle stanze del potere. "Un candidato sindaco - si spiega nel post del Meetup riportato qui sotto - si era beccato una diffida dai legali di grillo per avere aperto una videocamera per alcuni secondi".
Casaleggio,
secondo quanto si legge nel thread aperto sul Forum del Movimento in Piemonte, nomina quattro persone presenti alla riunione come responsabili di altrettanti ruoli tecnici per il "Nazionale" (se così si può definire).
A quel punto scoppia il casino perchè Davide Bono, consigliere regionale piemontese, alza la manina e protesta. Scrive Bono in una successiva mail poi resa pubblica: "Non ho fatto un po' di polemica, ho semplicemente fatto quelle critiche che avreste dovuto fare voi. Che 4 ruoli di coordinatori tecnico-politici andavano condivisi non dico neanche con la base ma almeno con i 135 eletti. Solo voi potevate farlo dicendo che avreste accettato l'incarico solo dopo il consenso degli eletti. Sarebbe stato un plebiscito - non certo un voto, perchè un voto si fa su delle candidature spontanee e non spintanee - ma sarebbe stato molto diverso".
Bono ce l'ha con Vittorio Bertola, piemontese anch'egli, uno dei quattro "inquadrati" nei nuovi ruoli tecnici. Continua infatti polemicamente il consigliere regionale: "Spero che Casaleggio vi controlli bene perchè noi non vi potremo controllare anche perchè non vi abbiamo eletto noi e non sappiamo come sfiduciarvi nel caso di errori o mala gestio. Un po' come i politici. Inventeremo il recall online anche per i coordinatori? E spero che Grillo e Casaleggio scelgano sempre il meglio, affermando che il voto di un'Assemblea rappresenta un partito, mentre la nomina dall'alto no, ed è preferibile perchè evita il formarsi di correnti e correntine".
Casaleggio, a quanto pare, di fronte alla protesta manda affanculo (o giù di lì) il buon Bono.
La discussione va avanti un bel po' nei vari forum, sia quello piemontese che napoletano (e forse anche altri), con Bertola che difende la bontà della scelta tecnica relativa al suo compito (di informatico). Elemento che nessuno mette in discussione.
Il problema, ovviamente, non è tecnico. Ma di metodo.
Come ben riassume in un suo post (qui sotto lo screenshot) un altro espontente del movimento piemontese: "Qua non stiamo giudicando l'idoneità o meno di VB nel ruolo che gli è stato assegnato, stiamo giudicando il concetto stesso di "trasparenza" con cui sono stati nominati i 4 responsabili. Si sta operando contro i principi fondanti del Movimento, l'operazione è chiaramente centralizzante, tipica di una politica che stiamo tentando di combattere; bisogna fare attenzione perchè i danni potrebbero essere immediati, credo che si sia mancato di rispetto a tutte quelle persone che hanno passato mesi in piazza a portare avanti le idee del MoVimento, a partire dagli ultimi di lista fino ai semplici sostenitori".
Ma come? E la democrazia diretta?
E il mitico "ognuno vale uno"?
E la "vecchia" politica degli zombie, dei cadaveri ambulanti, delle mummie che non hanno capito che nel nuovo che avanza grazie a Internet, tutti siamo uguali?
A parte il fatto, ovviamente, che qualcuno è
più uguale degli altri.
Ma questo, ai tanti fan della neo-democrazia diretta di Beppe Grillo & Associati, nessuno lo aveva mai spiegato.
AGGIORNAMENTO DEL 29 GIUGNO
Sul suo blog, Beppe Grillo nega risolutamente quanto riportato in questo post ripreso da Giornalettismo e da vari commenti (come da screenshot pubblicati) sui forum del Movimento a Napoli e Torino.
Scrive Grillo a proposito dell'incontro milanese: "L'intenzione era quella di festeggiare un grande risultato. Niente di più, Nell'incontro si è parlato dell'informazione, sono stati riportati dati e percentuali delle elezioni e sono state invitate quattro persone del M5S a illustrare un loro apporto tecnico al portale del M5S con l'obiettivo di mettere a fattor comune informazioni utili, ad esempio sui programmi locali delle diverse liste. Non si è parlato di nessun coordinatore nazionale, né di ruoli politici assegnati a chicchessia".
Infatti, come riportato in questo post, si è parlato di ruoli tecnici. Le valutazioni politiche le hanno fatte gli stessi aderenti al movimento, sempre come riportato.
Il resto è libera opinione.
Per Grillo però si tratta di "sputtamento" e minaccia querele: "Questa volta però mi sono stancato e la settimana prossima i miei legali faranno partire le prime querele. In Rete, o fuori, si può scrivere tutto ciò che si vuole, ma bisogna assumersi le responsabilità e provare ciò che si afferma".
Ogni commento è superfluo, credo.