Ci sono tanti modi di fare giornalismo.
E tanti modi di guardarsi l'ombelico.
Mentre tutti i giornali del mondo costruiscono le proprie home sugli attentati in Norvegia, Il Fatto Quotidiano pensa bene di illuminare in primis il lettore sulle telefonate tra Minzolini (Minzolini!?!), Letta e Alemanno.
Scelta libera, scelta legittima, per carità, ma viene da dire: ma chissene...
Mentre Libero e Il Giornale li leggo con occhio burlesque, per il quotidiano di Travaglio e Padellaro ho invece un'intolleranza quasi fisica: non riesco nemmeno a tenerlo in mano; posso leggerlo solo online.
Ciò detto: che viva e prosperi finché avrà lettori disposti a spendere il proprio denaro e inserzionisti desiderosi di far conoscere i propri prodotti.
Il Fatto è indubbiamente l'house organ del partito dei giudici, ennesima variante di questo Paese malato.
Qualsiasi sparata di qualsiasi giudice, gip o pm diventa sul Fatto verità incontrovertibile.
Invece bisognerebbe dirlo chiaro e forte, una volta per tutte, che in Italia la magistratura è semplicemente una casta né più né meno uguale alle altre. Politici, giornalisti (quelli che "contano" però, c'è anche un esercito di sfigati a 2,5 euro lordi a pezzo che non conta assolutamente nulla), baroni universitari: tutti affratellati nello stesso sistema corporativo che blocca questo Paese.
In Italia la giustizia andrebbe riformata eccome, perché fa schifo. E - per dirne una che sembra molto berlusconiana - i magistrati dovrebbero rispondere dei loro errori (e pure i giornalisti, quelli che "contano" in primo luogo). Perché ne fanno. E parecchi.
Certo che la giustizia andrebbe riformata di corsa, solo che - ennesimo blocco - in Italia non può farlo Berlusconi, quello che più lo desidererebbe, per ovvi motivi.
Ora, un giornale che trasforma sistematicamente in comandamento anche il più improbabile avviso di garanzia - in nome di un fideismo castale del tutto simile a quello dei parlamentari della maggioranza che votano compatti per "Ruby nipote di Mubarak" - non ha nulla di diverso dai tanto esecrati giornali di famiglia berlusconiani.
Solo che al sottoscritto, al contrario di quelli, non fa nemmeno ridere.
5 commenti:
ahah mi sa che per te "il fatto" è quello che per me è "il post": fastidio, orticaria. in effetti nemmeno a me piace, soprattutto le prime pagine, anche se bisogna dire che certe notizie le trovi solo nelle loro pagine (intendo notizie che meritano di essere divulgate). sulla questione dei giudici, leggi un po' cosa diceva PISAPIA (lo scrivo in maiuscolo per sottolineare la citazione inaspettata): https://unpopperuno.wordpress.com/2011/06/03/perche-stimo-il-sindaco-di-milano-e-non-quello-di-napoli/
Ahhh grande Pisapia. Concordo su tutto! Ciò detto, non è che io disconosca alcuni meriti del Fatto, solo che quando l'insopportabile D'Alema dice che "tecnicamente" il Fatto è un giornale fascista, non sbaglia poi di molto. Certamente è un giornale di destra, come del resto il suo uomo guida, Travaglio, che per altro l'ha sempre detto. Rispetto al Post - che a te dà l'orticaria e a me no - c'è da dire però che mentre il travaglismo del Fatto conta molto, produce opinione, il sofrismo del Post non muove una foglia. Non che questo incida sui gusti personali, ma insomma è un fatto (riscontrabile quotidianamente direi).
Ah, dimenticavo di dirti che quest'anno hai vinto il premio "Commentatore dell'anno del blog Dalomb" per il 2011. La giuria ti ha votato all'unanimità. Complimenti! Quando vieni a ritirare il premio?
Per correttezza rispetto a tutti gli altri partecipanti, riporto anche l'Albo d'oro del prestigioso riconoscimento istituito nello stesso anno di nascita del blog.
2010 mp
2009 mp
2008 mp
2007 mp
Ecco perché ci sta tutto a leggere con occhio burlesque Libero e Il Giornale: http://www.linkiesta.it/la-prima-pagina-del-giornale-che-non-avete-trovato-edicola
appena posso vengo a ritirare il prestigioso premio!
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