D'accordo, l'intervista del giornalista del TG3 è da vero furbacchione, ma attenti ai quei due per i quali, ogni commento è superfluo.
Forse.
L’Europa è sull’orlo del precipizio, e noi con lei. La crisi greca rischia di trascinare con sé banche, industrie, monete, governi, un intero continente. Le possibili soluzioni non sono chiare e in tutte le capitali europee le discussioni sono aspre e spesso accompagnate da manifestazioni e scontri di piazza. In Italia, invece, gli argomenti del giorno sono altri. L’inchiesta sulla P4. Il dibattito sulle intercettazioni. L’emergenza rifiuti a Napoli. La nomina del nuovo direttore ad interim del Tg2. Lo sciopero della fame di Pannella. Il buco di bilancio del comune di Milano. Le tensioni all’interno della Lega. La nuova manovra economica. Il rinvio a giudizio di Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti. Il progetto di trasferire alcuni ministeri al nord. Non che non siano temi importanti. Ma l’indifferenza dei nostri politici per l’Europa è strana. Probabilmente sono tranquilli perché sono in possesso di informazioni che noi non abbiamo. Sanno che all’Italia non potrà capitare quello che sta succedendo alla Grecia. O invece sono sereni perché non sanno, non sono informati, non hanno ancora capito quello che potrebbe succedere. Oppure parlano d’altro per non farci preoccupare. Vogliono distrarci dalla catastrofe che arriva. Come l’orchestra sul ponte del Titanic. (da Internazionale n. 904 del 1 / 7 luglio 2011).
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